
Spettacoli


Odisseo – La mia storia
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Odisseo - la mia storia
compagnia del tempo relativo
di angelo lo verme e lella falzone
agrigento - 2016 - Teatro sociale di canicatti (AG)
Sinossi
La Commedia Musicale “Odisseo è un rivisitazione dell’ “Odissea” di Omero in chiave moderna, divertente e con atmosfere oniriche, che gli autori hanno voluto scrivere per allietare e nel contempo far riflettere il pubblico. Il nostro lavoro vuole essere una metafora del viaggiare, dell’esplorare, dello stesso cercare inteso come meta, per arricchirsi di nuovi luoghi geografici e di nuove visioni. Quel cercare che è già di per sé un trovare, come diceva Sant’Agostino. Per arricchirsi anche di nuovi luoghi, o non luoghi, metafisici, e quindi di nuovi percorsi interiori e spirituali, che altrimenti resterebbero per sempre inesplorati.
Odisseo è un moderno Ulisse che facciamo partire dalla Sicilia piuttosto che da Itaca, e che attraverso varie vicissitudini facciamo arrivare nella bella Parigi. Da qui uno scorrere di personaggi Omerici che si incontreranno e anche scontreranno con il protagonista, attraverso dialoghi, musica e balli. Odisseo dovrà vedersela con la Maga Circe, con Polifemo, con i Proci e altri personaggi.
Cercando di non annoiare attraverso una voluta leggerezza che contraddistingue lo stile della nostra Compagnia. Infatti, lo stesso nome di “La Compagnia del Tempo Relativo” e il suo stesso logo, che rappresenta la famosa e scanzonata foto di Einstein che fa le linguacce, pensiamo che evochino già di per sé una certa leggerezza.
Lo spettacolo in questione, “Odisseo … la mia storia”, è composto da ventotto elementi che comprendono attori, ballerini e cantanti.
Attori & Cast
Narratore e Giove – Giuseppe Salomone
Odisseo – Luigi Giorgio
Compagno di viaggio di Odisseo – Antonio Guagliano
Antinoo – Giuseppe Taibi
Penelope – Moira Nicosia
Calipso – Dalila Ricotta
Nausica – Agnese Manna
Circe – Noemi Maira
Atena – Le/la Fa/zone
Polifemo – Ignazio Favata
Prima narratrice – Anna Maria Pelonero
Seconda narratrice -Benedetta Todaro
Primo Procio – Giorgio Grifo
Secondo Procio – Fabio Vinci
Terzo Procio – Salvatore Giorgio
Quarto Procio – Matteo Polizzi
Prima sirena – Erika Di Natale
Seconda sirena – Viviana Meli
Terza sirena – Arianna Ricotta
Quarta sirena e ballerina – Giulia Crapanzano
Quinta sirena e ballerina – Rosaria Arrostuto
Sesta sirena e ballerina – Cristiana Argento
Ancella di Penelope -Arianna Ricotta
Cantante – Erika Di Natale
Cantante – Noemi Maira
Ballerini/e – Francesco Buccheri, Pietro Di Salvo, Gaia Ferraro,
Laura Tropia, Giorgia Di Prima, Clelia Palilla

I due gentiluomini di Verona
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I due gentiluomini di Verona
compagnia teatrale: Il buon testaccio
in collaborazione con il gruppo teatrale carmagnola
torino - 2017 - Teatrino comunale di la loggia (TO)
Sinossi
I DUE GENTILUOMINI DI VERONA
Di William Shakespeare
Rivisitazione del Testo a cura di Sabrina Quaranta e Andrea Vitale
Regia di Francesco Rizzati
Nella pièce teatrale, i due giovani protagonisti, Valentino e Proteo, mettono in discussione la loro amicizia per l’amore verso la stessa ragazza.
Lo spettacolo, il cui testo è stato riadattato da Sabrina Quaranta e Andrea Vitale, fa riflettere sulle scelte che la vita pone davanti: amore o amicizia? Partire o restare? Crescere o rimanere bambini? Un nuovo finale adatta lo spettacolo alla nuova sensibilità odierna verso le donne e la loro possibilità di scegliere.
Attori & Cast
Alessandra Galvagno in BERTO, LUCETTA
Andrea Vitale in PROTEO
Daniela Marrara in SILVIA
Diego Valle in SVELTO
Edoado Barbini in DUCA
Giulia Cabras in AMEDEO
Marco Tonietto in VALENTINO
Martina Pilone in GIULIA
Michele Piperno in COSIMO
Samuel Malizia in TURIO
Sara Bollarino in LJUBA

Miseria e nobiltà
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Miseria e nobiltà
di edoardo scarpetta
regia di gianni iovine
sezze - 2018 - Teatro Costa di sezze (LT)
Sinossi
La commedia, ridotta da tre a due atti, ha come protagonista Felice Sciosciammocca, celebre maschera di Eduardo Scarpetta, e la trama gira attorno all’amore del giovane nobile Eugenio per Gemma, figlia di Gaetano, un cuoco arricchito.
Il ragazzo è però ostacolato dal padre, il marchese Favetti, che è contro il matrimonio del figlio per via del fatto che Gemma è la figlia di un cuoco. Eugenio si rivolge quindi allo scrivano Felice per trovare una soluzione. Felice e Pasquale, un altro spiantato, assieme alle rispettive famiglie, si introdurranno a casa del cuoco fingendosi i parenti nobili di Eugenio.
La situazione si ingarbuglia poiché anche il vero Marchese Favetti è innamorato della ragazza, al punto di frequentarne la casa sotto le mentite spoglie di Don Bebè. Il figlio, scopertolo e minacciatolo di rivelare la verità, lo costringerà a dare il suo consenso per le nozze.
Attori & Cast
Brunella Liguori
Marianna De Micco
Alessio Di Fabio
Vincenzo Cesarano
Antonio Tombolillo
Gennaro Imparato
Fenny Marchesin
Bruno Prodomo
Luigi Iovine
Lia Carotenuto
Domenico Izzo
Giuseppe Ricci
Gelsomina Pilato
Gianni Iovine

Cantami dell’universo
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Cantami dell'universo
Compagnia Teatrale: Imprevisti & probabilità
tratto dalle metamorfosi di ovidio
Latina - 2017
Sinossi
Nell’anno in cui ricadono i duemila anni dalla morte del poeta Ovidio, abbiamo deciso di portare in scena il nostro spettacolo-mondo. “Cantami dell’universo” esplora il millenario dilemma del rapporto tra umano e divino, il contrasto tra libera scelta e fato, il desiderio degli uomini di innalzarsi verso il cielo e il potere degli Dei di vendicarsi e punirli di tale arroganza, ma anche di essere generosi e ricompensarli per i sinceri atti di devozione a loro dedicati.
Lo spettacolo è ispirato ai quindici libri dell’opera di Ovidio, in cui i miti si inanellano come se fossero perle di una collana, lungo un filo di seta che si dipana tra oceani, boschi, villaggi, palazzi reali e buie caverne.
A partire dal mito della creazione, l’escamotage teatrale di multiple voci narranti accompagna lo spettatore attraverso alcune storie notissime: la brusca interruzione della festa nuziale di Orfeo e Euridice e la discesa agli inferi del disperato musico, la suprema sete di ricchezza di Re Mida, il delicato e poetico incontro tra Eros e Psiche. Altri miti, forse meno conosciuti, raccontano lo struggente pianto di Alcione in attesa del ritorno di suo marito Ceice che si innalza fino all’Olimpo a commuovere perfino l’altera Afrodite, o ancora i buffi tentativi del goffo e timido Vertumno di far innamorare di sé la bellissima ninfa Pomona.
In scena, la stratificazione dei vari livelli di lettura dello spettacolo nasce dall’incontro tra teatro di parola – la narrazione come fulcro originale della comunicazione teatrale – e il potere evocativo delle azioni metaforiche che esaltano il valore contemporaneo di un sistema mitologico ideato millenni fa, eppur estremamente attuale. Perché nonostante le scoperte scientifiche, lo sviluppo, e la frenesia del mondo tecnologico odierno, gli uomini sono ancora alle prese con le stesse emozioni incarnate dai personaggi di “Cantami dell’universo”: amore, orgoglio, nostalgia, speranza, rispetto, vendetta, fede.
Note di regia
Come si mette in scena l’universo?
Per sottrazione. Lasciamo respirare il palco, affinché siano le parole e i gesti degli attori ad evocare per lo spettatore i mille luoghi attraversati, gli scenari sovrapposti, le emozioni suscitate.
Pochi elementi scenici – una porta rossa, una sedia bianca, del sale, del sughero, delle vele bianche – appaiono e scompaiono per trasformare lo spazio in luoghi diversi. Gli attori stessi diventano oggetti inanimati, animali, dei o semi-dei in un continuo gioco di ruoli.
Dal fondo, a tratti, delle video-proiezioni immergono gli attori in immagini alate o floreali. I personaggi di “Cantami dell’universo” fluttuano, emergono dalle acque, scompaiono nel deserto, ma soprattutto vengono evocati dal nulla del tempo.
Visioni
I colori giocano un ruolo centrale nella costruzione visiva dello spettacolo. Gli Dei sono vestiti con estrema eleganza, coi toni del cielo, dei tramonti, delle profondità oscure, ma sempre con bagliori di oro. Sonno è circondato dalla leggerezza di nuvole bianche, Ade e Persefone da sfolgorii di perle nere. Afrodite è una icona della Hollywood anni ’50, un po’ Gloria Swanson un po’ Grace Kelly.
Re Mida è un rampante manager, un aizzatore di folle, un guru di corsi di personalità e auto-coscienza.
Bauci e Filemone sono due vecchini da manga giapponese.
Lo spazio scenico è costruito su contrasti di luce e ombra, spesso diviso tra proscenio e sfondo che vengono illuminati diversamente per sottolineare l’azione principale ed incorniciare quella secondaria.
La musica è un sottofondo, ma anche un personaggio con cui i narratori dialogano, alternando sonorità e ritmi, intersecandoli, giocandoci.
Cosa diciamo?
Usiamo la polivocalità. Gli attori sono narratori in alcune scene, e personaggi agenti in altre (Dei, fauni, Re, lavandaie, bambinaie, principesse, ninfe). Non c’è mai una separazione netta e definitiva tra chi narra e chi agisce. A volte un narratore ruba la battuta ad uno dei personaggi coinvolti in prima persona nel mito, altre volte sono i personaggi stessi a fuoriuscire per un momento dall’azione e diventare narratori della propria storia. Ci si sovrappone, ci si scambia, ci si incrocia. La polivocalità crea movimento, sposta l’asse dell’interesse, mantiene viva la curiosità, il desiderio di immergersi nel mondo di “Cantami dell’universo” e divenire parte integrante del flusso.
Perché narrare i miti?
E’ una necessità. Lo spettacolo ha messo in moto le energie di tutti coloro che sono stati coinvolti, ha contribuito alla loro/nostra metamorfosi individuale e di gruppo.
Il pubblico che ha partecipato alle prime letture pubbliche del testo ci ha subito indicato che eravamo sulla strada giusta, che esisteva una connessione diretta, emozionale tra le nostre parole recitate e le loro esperienze vissute. Ma in fin dei conti noi siamo loro, ne condividiamo il tempo presente, le ansie, le speranze.
La messa in scena finale è nata avendo già in mente i singoli artisti a cui affidare i ruoli, ed in quanto tale potrebbe essere un progetto chiuso. Ma in realtà è estremamente aperto, vitale, che necessita dello scambio energetico con il pubblico. “Cantami dell’universo” si pone in una linea di tradizione millenaria, le cui radici sono immerse in Ovidio e nella cultura orale che lo ha preceduto e di cui lui è stato interprete. Siamo alla ricerca di una comunità; alle radici dell’atto teatrale.
Attori & Cast
Regia e drammaturgia: Raffaele Furno
Assistente alla regia: Soledad Agresti
Interpreti: Valentina Fantasia, Giuseppe Pensiero, Eva Albini, Ludovico Manna, Gabriella Napolitano, Maria Ida Romeo, Anna Andreozzi, Annamaria Aceto, Antonio Antetomaso, Antonella Fusco, Giò Lungo, con la partecipazione straordinaria di Gianluigi Mazza.
Costumi: Anna Andreozzi, Federica Centore
Scene: Bruno Valeriano
Video grafica: Stephanie Valeriano
Consulenza musicale: Isabella Sandrini
Tecnico audio – luci: Mauro Sandomenico
Riprese video effettuate presso il Castello di Itri (LT). Produzione e montaggio Blob Video
Il mercante di Venezia
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Il mercante di Venezia
Compagnia Teatrale: Teatro Fara Nume
di W. Shakespeare, adattamento e regia andrea serafini
roma - 2015
Sinossi
Il celebre lavoro di William Shakespeare è stato riproposto, nel corso degli anni, nei più diversi modi, sia attraverso le rappresentazioni teatrali che attraverso il cinema. Qui se ne dà una lettura in chiave più moderna e, senza minimamente alterare la storia, si vuole tuttavia renderla più scarna anche dal punto di vista delle scenografie e dei costumi, che nessun riferimento hanno con il periodo storico nel quale è ambientata. I diversi personaggi si muovono in un ambiente mutevole che, a seconda del cambiamento delle luci, diventa altro ogni volta. Accompagnati dalle melodie di Gabriel Fauré Antonio e Shylock, i due personaggi tragici del lavoro shakespeariano, si muovono contornati da tutti i personaggi della commedia, sia malinconici, sia buffi o leggeri, innamorati o cinici, per poi ritrovarsi, nelle ultime battute legati in un unico destino di solitudine e amarezza che ne fa due figure vicine e quasi solidali. La lettura dell’intero lavoro fa di Shylock un personaggio umano e perseguitato, più che un essere crudele e meschino, e di Antonio una figura alta e distante dall’antisemitismo che viene troppo spesso evidenziato nella piece. L’essenzialità dei costumi e delle scenografie lascia così spazio ai caratteri umani, più che alla rappresentazione storica, che vengono evidenziati anche facendo uso di tecniche attoriali come quella della commedia dell’arte nel personaggio di Lancillotto.
Attori & Cast
Il Doge di Venezia – Fabrizio Pallotta
Antonio (mercante di Venezia) – Alessandro Pulimanti
Bassanio (amico di Antonio, pretendente di Porzia) – Edoardo Arturo Serafini
Solanio (amico di Antonio e Bassanio) – Giorgio Conese
Salerio (amico di Antonio e Bassanio) – Roberto Evangelista
Graziano (amico di Antonio e Bassanio) – Lorenzo Bua
Lorenzo (innamorato di Gessica) – Pascal Simioli
Shylock (ricco ebreo) – Andrea Serafini
Lancillotto Gobbo (buffone al servizio di Shylock) – Kevin Bonocore
Porzia (ricca ereditiera) – Valentina Cristofari
Nerissa (sua ancella) Valentina Celio
Gessica (figlia di Shylock e innamorata di Lorenzo) – Giada Calvani
Luci e suoni – Michele Buffa
Costumi – Paola Riontino
Scenografie – Valentina Cristofari
Musiche di Gabriel Fauré
Foto di scena – Valerio Faccini
Riprese video e post produzione – Domenico Negro
La dodicesima notte
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La dodicesima notte
Compagnia Teatrale: Occhi di gatto
di luigi pirandello
roma - 2018
Sinossi
“La dodicesima notte” è la commedia di William Shakespeare dove poesia e gioco, amore e divertimento, emozione e riso meglio si avvicendano e si fondono.
Due giovani gemelli, identici – una femmina e un maschio – Viola e Sebastian, naufragano sulle coste dell’Illiria, senza che l’una sappia più nulla dell’altro.
Viola, travestita da uomo e, dunque, con il nome di Cesario, giunge alla corte del Duca Orsino, maturo e romantico signore di quelle terre e innamorato della bella e (relativamente) austera nobildonna Olivia che però di lui nulla vuol sapere.
Viola si innamorerà di Orsino, ma sarà da lui inviata come messaggero d’amore da Olivia che credendola un uomo – si innamorerà a sua volta di lei, mentre Sebastian – aiutato dalla (pure) matura e coraggiosa Myriam, ricercata, per un’antica condanna, da Orsino e anch’ella naufraga e innamorata del ragazzo – giungerà anch’egli dalla dama che lo scambierà per Viola/Cesario, innescando incredibili equivoci …
Il tutto, mentre alla corte di Olivia si intrecciano le esilaranti vicende del sagace e irriverente buffone Feste – l’alter ego di Shakespeare, il coro, il principio il cuore e la fine della commedia – del simpatico cugino Sir Toby – beone e mangione, dello stolto Sir Andrew – che inutilmente (per ragioni economiche) aspira alla mano di Olivia – della comaresca serva Mary, e, specie, del saccente e irreprensibile maggiordomo Malvolio, vittima della micidiale burla dei quattro, capaci di fargli credere – con una finta lettera – che la sua signora si è innamorata di lui, inducendolo così ad indossare – per lei – le sue (famosissime) calze gialle e giarrettiere incrociate che invece Olivia detesta …
Sarà, Letizia, la piccola e ironica fantesca di Orsino, quasi come un deus ex machina, a contribuire a risolvere l’intrigo … forse …
“La dodicesima notte” è la commedia dell’amore.
L’amore in tutte le sue sfaccettature: specie quello impossibile – magari ridicolo – per difetto di complementarità, ma anche per scarto generazionale o di censo, l’amore che non ti aspetti e che spesso ti sorprende.
Una commedia oltre la commedia, visto che, dopo questa, “altre ne verranno, perché la pioggia cade e il vento soffia, un giorno dopo l’altro”: una messa in scena particolare, dove la poesia è rimasta intatta, al pari del sorriso e del riso, tutti sempre attuali, ma nella propria, naturale evoluzione “dell’universale universo shakespeariano”.
Attori & Cast
Folletto … Amandine Vecchio
Orsino, duca d’Illiria … Gastone Sparapani
Letizia, infanta al suo servizio … Carolina Trillò
Viola, naufraga … Maria Sofia Romeo
Sir Toby, nobile cugino di Olivia … Paolo Gentili
Mary, fantesca di Olivia … Elisabetta Di Vincenzo
Sir Andrew, spasimante di Olivia … Carlo Palozzi
Olivia, dama … Anna Genovese
Feste, buffone di corte … Donatella Fabiani
Malvolio, maggiordomo di Olivia … Fulvio Romeo
Sebastian, gemello di Viola … Maria Sofia Romeo
Myriam, amica di Sebastian … Iolanda Saitta
Capitano delle guardie … Lorenzo Belloni
Il berretto a sonagli
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Il berretto a sonagli
Compagnia Teatrale: Occhi di gatto
di luigi pirandello
roma - 2019
Sinossi
Beatrice, moglie del benestante Cavalier Fiorica, vive in un paese del continente, dove da tempo si è trasferita dalla lontana Sicilia; convinta che il marito la tradisca con la sposa del suo scrivano e conterraneo Ciampa, da poco assunto e, allontanato quest’ultimo con una scusa, contro l’opposizione di servitù e familiari, (lo zio Fifì, la madre Assunta), ne favorisce un incontro, per dimostrare la verità di tale tradimento, denunciando i supposti amanti all’amica Spanò, delegato di polizia.
Ma il verbale che verrà redatto sarà negativo. Ciampa, scoperto quanto accaduto, però, non si accontenterà di questo: vorrà la pazzia di Beatrice per dimostrare, in modo assoluto, che la sua “fronte è sana, libera e sgombra”.
NOTE DI REGIA
De “Il Berretto a sonagli”, indiscusso capolavoro di Luigi Pirandello, invero, esistono molti, infiniti piani di lettura. La relatività della contrapposizione tra follia e sanità:“solo due aspetti di un unico aspetto”. L’uomo, attento sola a ciò che superfluamente utile, come Fifì, o “fino di comprendonio”, come Ciampa, essenza della tradizione, dell’apparire, forma suprema di realtà, poiché “si” è ciò che “si” appare agli altri, anzi, ciò che “si” pensa ad essi appaia. D’altronde, “pupi, siamo” e non basta esserlo “per spirito divino”, perché ci “si vuole fare pupi per contro proprio”, perché non si è mai contenti della parte assegnata, perché si vuole muovere i fili del proprio pupo. E i fili degli altri pupi. Ma nella commedia esiste un altro piano, poco frequentato: la condizione della donna: la sua volontà di riscatto sociale, di ribellione. Quella di Beatrice, ferita nella sua dignità dal tradimento che essa stessa vuole provocare, per dare corpo a ciò che è solo ipotesi, per tornare, di nuovo (o per la prima volta) libera. Quella della donna “comandata” come serva – Fana – che sa solo ciò che vede, ciò che sente e, infine, ciò che capisce o, ancora, quella della donna “comandata” come moglie – Nina, consorte di Ciampa – beffarda, possibile, fedifraga. Quella di Assunta, desiderosa di “mantenere l’abbondanza”, senza rischi o quella della Saracena, convinta di avere ridotto il marito a un cagnolino che la segue, della piccola Lucia, apparentemente indifferente alle ansie degli adulti. Allora, un riscatto improprio, anzi impossibile, quello di Beatrice perché “gli uomini vanno presi di fianco e non di fronte”, perché sono meritevoli solo di “una lezioncina” e non di altro. E la necessità di far riquadrare quell’equilibrio tra realtà e apparenza che Beatrice ha sovvertito, questa necessità assoluta che Ciampa richiede, imponendo la pazzia a Beatrice, la porta a quella sconfitta già annunciata dall’autorità (mediata) del Delegato Spanò (non a caso, qui, una donna, “la prima donna delegato della nazione”); ma l’indossare il berretto a sonagli della pazzia è solo una sconfitta apparente, perché quel berretto diviene uno strumento di libertà, come è apparente la sottomissione di Caterina ne “La bisbetica domata” di Shakespeare. O forse no. E’ sconfitta e basta. La risposta allo spettatore perché non esistono risposte assolute, perché nulla è (mai) assoluto.
Attori & Cast
Beatrice Fiorìca – Maria Sofia Romeo
Assunta La Bella, sua madre – Elisabetta Di Vincenzo
La Saracena, rigattiera – Anna Genovese
Fana, cameriera della signora Beatrice – Iolanda Saitta
Fifì La Bella, fratello di Assunta – Carlo Palozzi
Ciampa, scrivano – Fulvio Romeo
Caterina Spanò, delegato di prefettura Donatella Fabiani
Nina, moglie di Ciampa – Giusy Barone
Lucia, nipote di Fana – Carolina Trillò
Scene, luci, suono: Andrea Nassi – Elisabetta Di Vincenzo
Costumi: Anna Genovese
Assistente alla scenografia: Daniela Negrelli
Coordinamento tecnico: Alberto Ciuffa
R e g i a: F u l v i o R o m e o
La carriola e l’uomo dal fiore in bocca
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La carriola e l'uomo dal fiore in bocca
Compagnia Teatrale: Artemisia Teatro
di luigi pirandello
bari - 2019 - Teatro Duse
Sinossi
La Carriola
Fa parte della raccolta Novelle per un anno ed è stata pubblicata nel 1928 nel volume “Candelora”. L’intera vita del protagonista in questa novella è ridotta ad una maschera grottesca ma nel contempo mette in luce il problematico oscillare tra vita e forma, tra persona e personaggio che è il fondamento della poetica umoristica. La metafora della maschera spiega come l’uomo si nasconda dietro di essa, tanto da non riconoscere la propria personalità. Nella realtà quotidiana gli individui non si mostrano mai per quello che sono ma assumono una maschera che li rende personaggi e non li rivela come persone. La maschera non è altro che una mistificazione pirandelliana, simbolo alienante, indice della spersonalizzazione e della frantumazione dell’Io in identità molteplici in relazione al contesto e alla situazione sociale che la impone.
L’Uomo Dal Fiore In Bocca
Testo teatrale derivato direttamente dalla novella “la morte addosso” inclusa nella collezione Novelle per un anno. Pubblicato nel 1923 è un atto unico piuttosto breve ma di intensa carica emotiva e grande drammaticità. Un omaggio a temi cari a Pirandello: le riflessioni sul senso della vita, la presenza incombente della morte, l’ironia che ricorda alla vita di abbassare lo sguardo, il rapporto tra uomo e donna, il senso di solitudine. Un dramma borghese nel quale convergono i cardini della ‘filosofia Pirandelliana’ e la relatività della realtà. La regia e l’interpretazione dell’attore siciliano Ernesto Marletta rende il dramma un delicato racconto di vita difficile quale è la consapevolezza della morte e della malattia, come il piacere di vivere ogni attimo e gesto della giornata come un momento di estremo piacere.
Attori & Cast
Ernesto Marletta
Pino Matera
Mariella Lippo
Regia Ernesto Marletta
Lisistrata – Colei che scioglie gli eserciti
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Lisistrata - Colei che scioglie gli eserciti
Compagnia Teatrale: Sipario Aperto
Tratto da aristofane adattamento e regia laura teodori
Roma - 2019 - Teatro Villa Sora
Sinossi
Brillante e intramontabile commedia di Aristofane che risale al 411 a.c. ma ci stupisce per la sua modernità impressionante in quanto pone le donne sullo stesso piano degli uomini in perfetta uguaglianza. La storia è quella di una donna che riesce a radunare e a convincere le sue sorelle provenienti dalle più lontane province della Grecia ad attuare lo sciopero del sesso per ottenere finalmente una pace duratura nel Peloponneso e ristabilire la quiete e la tranquillità in un mondo sconvolto dalla violenza.
Mettiamo in scena uno spettacolo corale, una rivisitazione moderna e divertente che non mancherà di stupire. Cerchiamo di regalare al pubblico genuine risate e buonumore, ma anche momenti più poetici e spunti di riflessione sui grandi temi della guerra, purtroppo così attuale, e dell’amore, nelle sue dinamiche senza tempo.
Attori & Cast
Luigi Astengo
Silvia Bompiani
Isabella Borgato
Antonella Brindisi
Chiara Bronzo
Cristina Capulli
Massimiliano Camboni
Marcello Carlucci
Gianfranco Ceccaroni
Anna Checchi
Maria Assunta Fanasca
Massimo Grieco
Anna Maria Monopoli
Sameer Koussa
Lorenzo Pace
Paola Staiano
Marina Tallarico